OLIVARI UNA MANIGLIA FORTE PIU’ DELLE STAGIONI
L’inizio non fu semplice.
Battista Olivari fondò l’azienda nel 1911 a Borgomanero, in provincia di Novara. Scompare pochi anni dopo.
Nel 1926, essendo i figli troppo piccoli, assume la guida la Signora Antonietta Ramelli. È una delle prime donne a capo di un’azienda in Italia: una pioniera dell’imprenditoria al femminile. Già negli anni Trenta iniziarono le prime collaborazioni con i più importanti architetti italiani dell’epoca: Marcello Piacentini e Gio Ponti.
Negli anni, forte della sua guida, l’azienda continua a crescere.
Nel 1970 gli architetti Gianemilio Monti, Pietro Monti e Anna Bertarini, persone di grande professionalità e gentilezza, avevano affascinato la Direzione con l’idea di realizzare la prima maniglia in plastica prodotta in Italia. Certamente Boma si è rivelata la più diffusa e apprezzata. Quando fu presentata la Olivari ci tenne particolarmente a specificare che era stata utilizzata la resina Durethan della Bayer di Leverkusen in Germania, sia perché si trattava di un ottimo materiale plastico, sia perché i tecnici della Bayer si dimostrarono molto disponibili, collaborativi e prodighi di consigli.
Gli anni Duemiladieci si aprono con la celebrazione del primo centenario di vita della Olivari. Il libro Macchina semplice. Dall’architettura al design. 100 anni di maniglie Olivari è presentato nella simbolica sede della Biennale dell’Architettura, a Venezia. Nel contempo si avvia la realizzazione della nuova Palazzina Uffici e si festeggia l’anniversario con allestimenti di grande impatto al Salone del Mobile e in Triennale, a Milano.